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La fuga dei cervelli è un fenomeno esploso già una decina di anni fa: giovani neolaureati e neodottorati vanno sempre più spesso a lavorare in università e centri di ricerca di altre nazioni. Sotto certi aspetti questo è fisiologico in quanto connaturato al periodo di forte globalizzazione tipico della nostra epoca. Le vie di comunicazione sempre più numerose e a portata di tutti, e l’internazionalizzazione della socialità da parte dei più giovani attraverso la rete, creano i presupposti affinché gli studenti e i neolaureati possano progettare il proprio futuro in un’ottica cosmopolita.

I grandi centri di ricerca attirano persone brillanti provenienti dall’Italia e da tutto il mondo. E non si può negare che la mobilità degli studiosi sia un fenomeno naturale e un fattore di arricchimento culturale e professionale per ciascun individuo e per le società.

Il problema nasce quando il saldo tra gli studiosi che lasciano l’Italia e quelli che vi ritornano o vi si trasferiscono è negativo. La fuga dei cervelli in questo caso rappresenta una vera e proria “fuga di capitali”, ovvero un disinvestimento economico da parte di ambienti aziendali e istituzionali italiani non favorevoli all’impresa e al merito. Il fenomeno è giustamente visto con preoccupazione perché rischia di rallentare il progresso culturale, tecnologico ed economico dell’Italia, fino a rendere difficile lo stesso ricambio generazionale delle classi dirigenti.

La categoria dei ricercatori è sicuramente quella più interessata dal fenomeno della fuga dei cervelli, che a questo punto possiamo definire “emigrazione”. L’importo della borsa di studio per un dottorato di ricerca in Italia è generalmente inferiore rispetto ad altri Paesi avanzati, perciò i giovani più preparati e competitivi trovano facilmente lavoro presso centri di ricerca stranieri, con livelli di retribuzione adeguati, migliori tutele e, soprattutto, interessanti prospettive di inserimento professionale. Il fenomeno della fuga dei ricercatori è documentato in due libri molto noti, Cervelli in Fuga e Cervelli in Gabbia, a cura dell’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani.